Il vicepresidente per l’avanzamento dell’unica università cattolica palestinese racconta a Vatican News le lotte dei suoi studenti sulla scia delle nuove misure di sicurezza in Cisgiordania.
L’Università di Betlemme, fondata nel 1973, è l’unica università cattolica della Palestina e serve circa 3.000 studenti.
Recentemente, il suo vicepresidente per l’avanzamento, Fr. Jack Curran, FSC, ha parlato con Vatican News della situazione in Cisgiordania e se è cambiata dopo l’accordo di cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas.
“Mentre il cessate il fuoco ha portato un senso di sollievo”, ha detto,” le nuove restrizioni imposte nella regione hanno reso la vita estremamente difficile per i palestinesi”. “Il giorno in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco a Gaza”, ha sottolineato Fr. Jack, “sono state poste altre 90 barriere intorno alla città di Betlemme”.
L’ostacolo più significativo alla pace, ha spiegato Fr. Jack Curran, è la continua mancanza di riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina e delle sue lotte. Ha anche sottolineato che, nonostante il riconoscimento internazionale della Palestina da parte delle Nazioni Unite, del Vaticano e di altri, molti Paesi non hanno ancora riconosciuto i diritti e la dignità del popolo palestinese. Questa mancanza di riconoscimento, dichiara, continua ad alimentare l’instabilità, anche dopo il cessate il fuoco.
Le sfide per l’Università di Betlemme
Per l’Università di Betlemme, l’occupazione si manifesta con disagi quotidiani per gli studenti, in particolare per il 40% che viaggia da Gerusalemme Est. L’inasprimento delle restrizioni agli spostamenti ha fatto sì che gli studenti si siano trovati spesso ad affrontare ritardi imprevedibili, a volte strategicamente legati agli esami. “È una pratica umiliante”, ha detto Fr. Jack Curran, “che ha un impatto diretto sulla loro capacità di apprendere e prosperare”.
Fr. Jack Curran ha concluso con un appello a continuare a pregare per il popolo della Terra Santa. “Crediamo nel potere della preghiera. Facciamo la differenza e siamo profondamente grati per la solidarietà di coloro che sono al nostro fianco nella fede e nella speranza”.
Potete fare una donazione all’Università di Betlemme qui.