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Il primo ministro del Qatar dà la notizia dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, dopo le anticipazioni diffuse dal presidente americano eletto Trump. Dopo 15 mesi di guerra, decine di ostaggi israeliani possono tornare a casa.

Il premier del Qatar Mohammed Al Thani ha confermato il rilascio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase della tregua a Gaza. Rapiti il 7 ottobre possono tornare, vivi, presso le proprie famiglie. La guerra di Israele contro Hamas a Gaza è iniziata il 7 ottobre 2023, quando i militanti hanno fatto irruzione nel sud di Israele e ucciso circa 1.200 persone e ne hanno rapite circa 250.

L’accordo sia la base per una stabilità duratura

L’annucio di Trump sul raggiungimento dell’intesa ha bruciato tutti. Si attribuisce la finalizzazione di quello che definisce “un accordo epico”. “Basta terroristi a Gaza – scandisce il presidente eletto – espanderemo gli accordi di Abramo”. All’amministrazione Biden non resta che confermare l’accordo raggiunto, mentre migliaia di persone già celebrano in tutta Gaza il cessate il fuoco.

Tra i primi commenti istituzionali, quello della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ricorda che gli aiuti umanitari potranno ora raggiungere i civili a Gaza. Sottolinea che adesso “entrambe le parti devono attuare pienamente questo accordo, come trampolino di lancio verso una stabilità duratura nella regione e una risoluzione diplomatica del conflitto”.

La festa a Gaza

Clacson, danze e bandiere palestinesi hanno accolto nella Striscia di Gaza l’annuncio tanto a lungo atteso dell’accordo sulla tregua. Le famiglie parlano della mancanza di cibo, dei bombardamenti, dei morti, delle macerie, della paura, e dell’incertezza costante, con le trattative fallite più e più volte. Ora il desiderio più intenso è non parlare più di vittime tutti i giorni, sentirsi al sicuro. Tutti parlano di tornare a casa, riferiscono in tanti a caldo, anche se è distrutta. Ma il sollievo per ora sovrasta le preoccupazioni.