“Camminiamo insieme nella speranza” è il titolo del Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima di quest’anno 2025, iniziata con la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, segno penitenziale che inaugura il pellegrinaggio di quaranta giorni verso la Pasqua.
“Il cammino ascetico quaresimale, come quello sinodale, ha come meta una trasfigurazione personale ed ecclesiale”, aveva sottolineato il Vescovo di Roma nel suo Messaggio per la Quaresima 2023.
Prendendo come riferimento l’esperienza dei discepoli che assistettero alla trasfigurazione del Signore sul Monte Tabor (cfr. Mt 17,1-9), Francesco avverte che “il cammino sinodale non deve portarci a credere nell’illusione di essere arrivati [alla fine del cammino], quando Dio ci concede la grazia di alcune forti esperienze di comunione”.
Dopo la conclusione delle fasi di “consultazione del popolo di Dio” e di “discernimento”, si può essere tentati di pensare e agire come se il processo sinodale si fosse concluso nell’ottobre 2024, quando si è conclusa la Seconda Assemblea del Sinodo sulla Sinodalità, dimenticando che siamo ora nella fase di “attuazione” del Sinodo, un momento chiave per appropriarsi e mettere in pratica quanto stabilito nel Documento finale approvato dal Papa.
Da qui l’insistenza del Papa in questa Quaresima sulla “conversione alla sinodalità” come compito e missione per i battezzati, perché “la vocazione della Chiesa è quella di camminare insieme, di essere sinodale”, per cui siamo sfidati a mettere da parte i nostri egoismi e protagonismi, per andare incontro all’altro e lasciar fluire lo Spirito. Del resto, come dice Francesco, “i cristiani sono chiamati a camminare insieme, mai come viaggiatori solitari”.
La conversione alla sinodalità è un invito alla speranza, a lasciarsi alle spalle gli individualismi, la zona di comfort e le proprie sicurezze, per andare incontro all’altro nella fede, con lo slancio creativo del poeta Antonio Machado: Viandante, i tuoi passi sono/il cammino e nulla più;/viandante, non c’è cammino,/il cammino si fa camminando.
Per Francesco, “camminare insieme significa essere artigiani dell’unità, a partire dalla comune dignità di figli di Dio (cfr. Gal 3,26-28); significa camminare fianco a fianco, senza calpestare o dominare l’altro, senza nutrire invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso”.
Pertanto, oltre alla conversione personale, è necessaria anche la conversione comunitaria. La Quaresima e la sinodalità ci invitano a muoverci nella stessa direzione, accettando la diversità come un dono e “ascoltandoci reciprocamente con amore e pazienza”, come ci chiede il Vescovo di Roma.
Per la Famiglia Lasalliana, l’appello alla conversione alla sinodalità ci porta a chiederci, in questa Quaresima, “se siamo capaci di lavorare insieme al servizio del Regno di Dio; se abbiamo un atteggiamento di accoglienza, con gesti concreti, verso le persone che vengono da noi e quelle che sono lontane; se facciamo sentire le persone parte della comunità o se le emarginiamo”.
Queste domande, proposte da Papa Francesco nel suo Messaggio per la Quaresima 2025, ci incoraggiano anche a porre nuovamente il nostro cuore nelle periferie, come si evince dall’invito nella Riflessione lasalliana 10 e nella Lettera Pastorale del Fratello Superiore Generale alla Famiglia Lasalliana.